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Open Data e Interoperabilità per migliorare le policy energetiche della città

3 domande a... Piergiorgio Cipriano

Secondo l’Open Data Institute, “A smart city is an open city”. Una città, per essere intelligente, ha bisogno di aprirsi e di aprire i suoi dati.  Per farlo è essenziale gestire e usare correttamente una notevole quantità di dati, spesso provenienti da fonti diverse che, per essere utili alla costruzione di servizi efficienti si devono parlare, ovvero devono essere uniformi e standardizzati a livello di semantica. In una parola, devono essere armonizzati. 

1) Come gestire al meglio l'informazione geografica?

Molte amministrazioni pubbliche, da tempo, hanno iniziato a implementare componenti di quelle che vengono definite Infrastrutture di Dati Territoriali (IDT): geoportali, cataloghi e servizi di ricerca, servizi di consultazione e di download dei propri dati geografici. Normalmente, infatti, i dati sono semplici tabelle piatte, a volte quick-and-dirty, con modelli del tutto inesistenti o locali, semantiche differenti, contenuti non armonizzati.

Una situazione di questo tipo vanifica, di fatto, i possibili benefici che gli Enti possono ottenere attraverso la condivisione di sistemi e di modelli di dati univoci e basati sulle informazioni georiferite. Il vantaggio ulteriore derivante da un approccio basato sull’interoperabilità risiede nella possibilità di ancorare alla geografia del territorio le informazioni con cui gli Enti definiscono le proprie policy.

2) Come possono i dati georiferiti aiutare lo sviluppo dei territori in ottica sostenibile?

Prendiamo il caso dell’Energia e facciamoci anzitutto delle domande: quanto consumano gli edifici scolastici cittadini? Ci sono degli edifici che, sulla base della loro posizione sul territorio e delle loro caratteristiche, hanno un maggior consumo energetico? Se sì, quali sono, dove si trovano, che proprietà hanno? Legando i dati alla geografia, e condividendoli secondo standard univoci, l’Ente può comprendere quali sono le dinamiche energetiche in atto nel suo territorio.

Una volta compresa la situazione reale, l’Ente può definire le proprie policy energetiche sulla base di un insieme di informazioni, anche storiche, che gli consentono di migliorare l’analisi delle prestazioni energetiche degli edifici. 

È abbastanza chiaro quindi che un approccio di questo tipo consente all’Amministrazione di far evolvere le modalità di costruzione e di erogazione dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese verso una vera Data Driven Administration.

3) Buone pratiche italiane ce ne sono?

Certamente, basti pensare alla diffusione – a livello nazionale e internazionale – di una sempre maggiore attenzione ai temi dell’interoperabilità dei sistemi e dei dati, con licenze e modalità di accesso chiare e univoche. 

Tra i diversi progetti che abbiamo sviluppato, tra i primi, ancora nel 2017, quello del Comune di Reggio Emilia nell’ambito del progetto GeoSmartCity: l’obiettivo era fare in modo che il Comune raccogliesse, integrasse e rendesse disponibili i dati energetici relativi agli edifici del suo territorio. Si è trattato, dunque, di armonizzare i dati provenienti da fonti diverse e di renderli aperti. 

Al tempo stesso, abbiamo lavorato per calare sul reale contesto della città tutti gli ambiti di intervento del progetto: dall’analisi, alla progettazione, alla realizzazione finale della filiera di elaborazione dei dati energetici georiferiti. Abbiamo così fornito all’Ente un insieme di strumenti utili nella costruzione delle politiche di pianificazione energetica territoriale.

Per chi volesse approfondire, questo è un esempio che riguarda la stima di CO2 prodotta da ciascun edificio, con dati scaricabili come layer geografici o navigabili con una semplice mappa interattiva visibile dal portale open data del Comune. Abbiamo catalogato questi dati anche sul portale del Comune di Reggio Emilia, facendo in modo che fossero conformi agli standard europei e disponibili sia in italiano che inglese.   

Questo è solo uno dei tanti progetti che abbiamo sviluppato insieme ai nostri clienti.  E’ con questo approccio che perseguiamo la creazione e la condivisione digitale dei dati e dei sistemi nelle PA, per aiutare gli Enti a essere più efficienti e a far sì che i sistemi pubblici diventino il fattore abilitante dello sviluppo del Sistema Paese.

Piergiorgio Cipriano

Information Systems Project Manager

PNRR E SANITÀ DIGITALE

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