I nostri ingredienti per la riqualificazione intelligente della spesa IT
Riusciremo a centrare l’obiettivo di riqualificare il 50% della spesa “inefficiente” in IT contenuto nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione? AgID stima di poter recuperare circa 800 Milioni di Euro nei prossimi tre anni dalla spesa corrente IT con l’obiettivo di reinvestirla nella creazione di nuovi servizi pubblici digitali.
Noi crediamo che sia possibile.
È una convinzione basata sui risultati dell’analisi della spesa ICT delle PA italiane che abbiamo condotto quest’anno. Utilizzando i dati SIOPE, abbiamo esaminato la spesa in ICT con un focus particolare sulla componente di spesa relativa al sotto comparto dei Comuni. Ciò che emerge è un quadro di grande variabilità sul territorio nazionale.
Ciò che abbiamo osservato è che non appare esserci una correlazione tra le caratteristiche geografiche, dimensionali, economiche e sociali dei Comuni e la loro spesa IT.
Inoltre non c’è un legame fra il fabbisogno di servizi digitali tipico di un comune e la spesa corrispondente: sono più di 1.100 i Comuni italiani che spendono in IT più di 15€ per abitante e tra questi solo 17 sono Enti Locali sopra i 50.000 abitanti per i quali può essere giustificata una spesa più alta della media. All’interno di questo cluster si trovano sia casi di eccellenze IT con alti trend di spesa e elevati livelli di servizi digitali, sia situazioni di inefficienza su cui è possibile intervenire sensibilmente in ottica di riqualificazione della spesa.
A questo aggiungiamo la considerazione che a un alto livello di spesa non è sempre correlato al livello di servizi digitali erogati a cittadini e imprese.
Dal nostro punto di vista la variabilità della spesa è soprattutto riconducibile a:
- Frammentazione (di soluzioni, di sistemi, di fornitori) e conseguente dispersione delle risorse
- Ripetizione della stessa spesa per lo sviluppo di componenti abilitanti (autenticazione, pagamenti, etc.)
- Presenza o meno di in house e/o di forme di gestione associata dei servizi IT
- Rapporto fiduciario e continuativo con i fornitori storici
Un altro dato significativo è la ricorrenza della spesa. I livelli di spesa si sono, infatti, dimostrati costanti negli anni analizzati.
I Comuni, cioè, tendono a replicare la stessa struttura di spesa corrente degli anni precedenti. La conclusione alla quale siamo arrivati è che ci sia nel comparto dei comuni uno spazio per la riqualificazione della spesa.
Il Piano Triennale indirizza a livello di intero Sistema Paese una serie di iniziative che avranno sicuramente un ritorno positivo in termini di efficientamento della spesa.
In tale contesto crediamo che passare al Cloud sia fondamentale ma non basta. Occorre ripensare l’intero modello applicativo degli Enti, evitando di traslocare sul Cloud le vecchie logiche e frammentazioni del passato.
Occorre riprogettare la PA digitale spingendo verso l’integrazione dei sistemi.
Portare sul Cloud una soluzione integrata, abbandonando le isole: siano queste documentali, di banche dati, di licenze, di manutenzioni, di competenze. Abbiamo lavorato per realizzare soluzioni integrate su cloud che permettono alle Amministrazioni con alti livelli di spesa ICT di liberare risorse in modo significativo in poco tempo, sia in termini di costi infrastrutturali sia in termini di costi di manutenzione derivanti dalla gestione centralizzata ed unitaria delle applicazioni.
E’ un passo cruciale e continueremo a lavorare in tal senso. Siamo anche convinti che si debbano esplorare ancora nuove strade per rispondere alla domanda - ancora insoddisfatta - di accesso digitale ai servizi pubblici istituzionali.
Questa è una condizione imprescindibile per innescare la costruzione di servizi digitali di nuova generazione volti all’aumento della qualità dei servizi della PA nei diversi ecosistemi: sviluppo economico, turismo, scuola, protezione e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, salute e welfare.