INAIL per l'innovazione delle piattaforme riabilitative
Usare le tecnologie per avvicinare paziente e medico
La storia di INAIL, Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, affonda le radici nel 1933, anno in cui l’Istituto venne fondato attraverso l’unificazione delle Casse – una nazionale e una privata – con cui in Italia venivano gestite le assicurazioni sul lavoro.
Negli anni l’Istituto evolve la propria missione istituzionale, estendendo la tutela anche all’integrità psico-fisica della persona e agli infortuni che possono accadere durante il percorso casa-lavoro.
Oggi INAIL opera su quattro principali ambiti di intervento: ricerca e innovazione, politiche per il lavoro, politiche previdenziali e tutela della salute. Un insieme di attività con cui l’Istituto si fa polo della prevenzione e della sicurezza dei lavoratori in Italia.
Lo scenario
Nel campo della riabilitazione degli infortunati, INAIL vanta due centri di assoluta eccellenza a livello italiano e internazionale: il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, nel quale vengono applicate le più aggiornate conoscenze nel campo dell’ortopedia tecnica e dove, realtà unica in Italia, viene ricostruito il quadro funzionale e psico-sociale dell’infortunato, per la completa reintegrazione nel mondo del lavoro, nella famiglia e più ampiamente nella società; il Centro di riabilitazione motoria di Volterra, una struttura di eccellenza nella quale vengono utilizzate le più avanzate metodologie riabilitative insieme ad una tecnologia di elevata qualità.
I processi riabilitativi di cui INAIL si fa carico sono molto accurati: l’assistito è preso in carico dall’équipe multidisciplinare (composta dal Dirigente Medico, dal Responsabile Area Lavoratori e dall’Assistente Sociale) mediante la stesura del progetto riabilitativo individualizzato, definito secondo i suoi bisogni e le sue abilità residue.
Il principale obiettivo di INAIL è rispondere tempestivamente alle necessità dell’infortunato intervenendo con trattamenti riabilitativi personalizzati di elevata qualità, mirati non solo al recupero dell’efficienza funzionale, ma anche al recupero del gesto lavorativo e dell’attitudine occupazionale.
Un utilizzo disruptive delle tecnologie Microsoft Kinect per progettare una piattaforma digitale in grado di migliorare le prestazioni offerte agli assistiti.
La scelta
Dedagroup e Microsoft hanno realizzato per INAIL il progetto KHARE (Kinect Hololens Assisted Rehabilitation Experience) finalizzato a migliorare l’esperienza riabilitativa degli infortunati, ma anche a ottimizzare la progettazione degli esercizi riabilitativi da parte dei medici INAIL. La soluzione si basa sul sensore Kinect, progettato da Microsoft per Xbox 360 e PC, che riconosce il corpo umano grazie al tracking dello scheletro: tramite l’identificazione di 25 punti (joint) che congiungono le articolazioni, lo scheletro viene ricostruito digitalmente in maniera fedele e puntuale.
Mediante l’utilizzo del sensore, la piattaforma KHARE è in grado di effettuare misurazioni della cinetica del corpo umano: tali misurazioni costituiscono la base per comporre e catalogare gli esercizi di riabilitazione.
Anche l’esecuzione degli esercizi da parte dei pazienti viene misurata tramite Kinect e memorizzata su Cloud, creando una base di conoscenza utile per verificare l’efficacia delle terapie.
La piattaforma KHARE risponde ad un duplice obiettivo: semplificare la definizione e la gestione degli esercizi riabilitativi da parte dei medici; consentire ai pazienti di rivedere gli esercizi eseguiti e di ricevere correzioni in tempo reale circa la corretta postura da tenere.
La soluzione
Le funzionalità dedicate al medico:
- censire un paziente, attingendo dalla base dati Anagrafica Unica di INAIL o registrando l’anagrafica per la prima volta;
- progettare un esercizio di riabilitazione;
- assemblare una terapia di riabilitazione, programma di esercizi da eseguire nel corso di varie sessioni;
- assegnare la terapia al paziente;
- monitorare la terapia eseguita dal paziente.
Le funzionalità dedicate al paziente:
- eseguire una sessione di riabilitazione prevista nella terapia, seguendo le
indicazioni visualizzate sullo schermo; - ricevere messaggi interattivi sulla corretta postura inviati dal sistema a fronte
della registrazione del movimento tramite sensore Kinect; - visualizzare il filmato dell’esercizio, per attivare, laddove previsto, il meccanismo;
dei neuroni a specchio (AOT) - ricevere una valutazione sulla qualità complessiva degli esercizi eseguiti.
Il futuro
Infinite sono le evoluzioni possibili per la piattaforma KHARE. Tra queste, l’integrazione con Microsoft HoloLens, il visore senza cavi con sensori avanzati, display ottico 3D ad alta definizione e sistema di scansione spaziale dei suoni. Il visore consente a chi lo indossa di poter fruire di applicativi di realtà aumentata attraverso un’inedita interfaccia olografica con la quale poter interagire mediante lo sguardo, la voce o i gesti delle mani.
La possibilità di usare HoloLens nel progetto KHARE offrirebbe un duplice risultato:
- il medico potrebbe avere l’opportunità di rivedere i movimenti del paziente utilizzando i dati che sono stati catturati da Kinect e registrati nel momento in cui l’esercizio è stato eseguito;
- il paziente potrebbe avere degli oggetti davanti a sé, visibili grazie alla realtà aumentata, che siano funzionali all’esecuzione di un esercizio specifico.